BIDEN 666 KAMALA

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IL SATANISTA E LA SUA STREGA

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domenica 14 gennaio 2018

terroristica e islamica aggressione


Simec Auriti ·
Mohamed Jis quando ti stavo dicendo che l'unico amico in tutto youtube mondiale che è stato degno di far parte del mio Governo Mondiale Unius REI: la fratellanza universale è stato un mio amico musulmano del Kuwait? poi mi hanno bloccato il canale!
ma per proteggere la sua vita io non parlo più con lui da quando è iniziata questa terroristica e islamica aggressione della Siria da parte di Erdogan Satana Saud CIA Obama Allah!
https://it.sputniknews.com/mondo/201801095492937-Noe-bibbia-storia-scienza/
lorenzojhwh Unius KING the LEVIATHAN
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 LEGA FARISEI ARABA ] i vostri stramorti all'inferno si legano ai mei esorcismi ed agonizzano! ed è una scena veramente penosa [ non ha nessuna importanza quello che voi andate CIANCIANDO! io sono l'Esercito del Signore io sono la giustizia universale. e voi siete sempre gli apostati ribelli criminali tutti destinati alla distruzione! mene techel peres. amen. alleluia. Burn Satana in Jesus's name. amen alleluia Drink your poison made by yourself

Dario Possi https://www.facebook.com/profile.php?id=100009105715087 perché insulti le persone senza dare una motivazione delle tue farneticanti affermazioni?
in questo modo il tuo è bullismo CIA 666 UK secondo me!
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2018/01/10/dem-usa-mosca-puo-interferire-in-italia_3815f03b-09ad-4161-af0d-fc2e00759d82.html
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Facebook LGBT ] ma se io ho bloccato l'agente segreto https://www.facebook.com/profile.php?id=100009105715087 Dario Possi ·
con il canale https://www.facebook.com/shalom.Gerusalemme
come fa l'agente segreto Dario Possi a rispondere al mio commento /shalom.Gerusalemme e come faccio io a rispondere a lui se lui per me è invisibile da /shalom.Gerusalemme?
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2018/01/10/dem-usa-mosca-puo-interferire-in-italia_3815f03b-09ad-4161-af0d-fc2e00759d82.html
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da https://www.facebook.com/simec.auriti.3
non mi rendono possibile di dare la amicizia al mio altro canale
 https://www.facebook.com/shalom.Gerusalemme

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Lorenzojhwh HumanumGenus · Figlio del Re dei Re presso Regno di Dio
diciamo che per amore di zio Vladimir Putin
noi facciamo questo lavoro di informazione alternativa al non allineato al regime Bilderberg SpA NWO lo facciamo gratis per non essere uccisi dalla NATO in questa pianificata guerra fratricida tra cristiani per completare il progetto di islamizzazione della Europa! http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2018/01/10/dem-usa-mosca-puo-interferire-in-italia_3815f03b-09ad-4161-af0d-fc2e00759d82.html

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il problema del Pd Banche Centrali trilaterale Regime Bilderberg e Governo ombra Soros SpA FED FMI BCE ecc... è quello che loro sono terrorizzati dalla demonio-crazia e dalla libera circolazione delle idee.. perché soltanto quelle loro non sono le Fake News!
Dem Usa Mosca può interferire in Italia
Rapporto punta il dito su M5S e Lega. I russi: 'E' un bugiardo'
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2018/01/10/dem-usa-mosca-puo-interferire-in-italia_3815f03b-09ad-4161-af0d-fc2e00759d82.html
WASHINGTON 10 GEN - "Con le elezioni in arrivo nel 2018 l'Italia potrebbe essere un obiettivo per l'interferenza elettorale del Cremlino che probabilmente cercherà di promuovere i partiti che sono contro il rinnovo delle sanzioni europee alla Russia" per l'Ucraina: lo afferma il rapporto sulle ingerenze russe internazionali redatto dallo staff del senatore democratico Usa Ben Cardin che nelle tre pagine dedicate all'Italia 'punta il dito' sui 5 Stelle e la Lega Nord.
 "E' un bugiardo": così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova - interpellata dall'ANSA - ha definito Cardin a proposito del rapporto in questione. "Spetta agli italiani eleggere i propri leader" ha dichiarato Zakharova.

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Nine Out Of Ten Countries Where Christians Suffer The Most Persecution Are Islamic Being A Christian Is Illegal Or Punishable Where Almost 1 In 12 Christians Live In The World Today
By Andrew Bieszad on January 10 2018 in Featured General

Open Doors USA just released their annual Christian persecution watch list with the 50 nations Christians suffer the greatest amount of persecution in. Not suprising 9 of the top 10 19 of the top 25 and 36 of the top 50- or 90% 76% and 72% respectively- of all of the persecution of Christians comes from Muslim-majority nations and 1 in 12 Christians in the world lives in an area where Christianity is illegal or punishable. according to their report:

 But the new report reveals an alarming trend as countries driven by Islamic extremism reach persecution levels rivaling those in North Korea. Afghanistan (#2) and North Korea nearly tied for the No. 1 spot. Never before have the top two countries been so close in persecution incidents. Both countries are extreme in intolerance and outright persecution of Christians in all six areas of life that Open Doors monitors.

 Countries in Africa Asia and the Middle East are intensifying persecution against Christians. Perhaps the most vulnerable are Christian women who often face double persecution for their faith and gender.

 Every day six women are raped sexually harassed or are forced into marriage to a Muslim under threat of death due to their Christian faith. Research for the World Watch List documented 2,260 such incidences against women—and this number only covers those who had the courage to report such an incident representing only a fraction of those actually raped and harassed in this way. Throughout this year we’ve shared numerous stories of women such as Debora in Nigeria Rana in Iraq and Workitu in Ethiopia martyred for her faith who have experienced dual persecution because they 1) believe in Jesus and 2) because they are female.

 The overall numbers signal an increase in violence–especially against women says Open Doors USA CEO David Curry. “It’s imperative we continue to advocate and call leaders to prioritize issues of religious freedom.” (source)

The report noted that while Christian persecution is most severe in Pakistan and Islamic violence remains the primary driving force of Christian persecution. It said that six countries saw a dramatic increase in persecution of Christians of which five of them are Muslim- Egypt Libya Kazakhstan Tajikistan and Turkey. However there was one exception to this list and that is India. Additionally the report noted that the cause of the persecution in India was religious nationalism.

This fits with the assessment we gave during our 2017 end of the year summary for our major stories and trends of 2017 to watch going into the next year in which we wrote:

 Christians are suffering persecution all around the world. However a major nation to watch in the years coming is India because plans are actively under way by Hindu Nationalists to exterminate all non-Hindus and create a Hindu ethnostate no different than what Germany and Japan attempted to do centuries ago. These plans have been confirmed by both Christians as well as former Hindu Nationalists involved in creating them yet nobody is discussing them. Shoebat.com is the first and only website to systematically identify and outline the plans of these Hindu nationalists and call for Christians to prepare to help their Indian brothers as their lives will need it in the coming years. (source)

The fact remains that Muslim persecution of Christians is the single greatest cause of Christian persecution throughout the world by an indisputable measure. However this does not mean that Christians persecuted in other areas should be ignored. At the same time the persecution of Christians at the hands of ethnonationalist Hindus fits with the trend that Shoebat.com has been following in the west which is the like rise of ethnonationalist paganism that is inherently anti-Christian and is being increasingly defined by anti-Christian pagans. While the form is different and the state of advancement might be delayed the “alt-right movement” is simply a tool and will go down as such in history books as the vehicle by which ethnonationalism and the inevitable persecution of Christians that will follow was introduced and normalized to the people. What is happening in India is an extension of this.

According to official statistics from the Indian government there are approximately 24 million Christians in India or the population of both Kazakhstan and Libya put together. As the report noted India is not yet in the top 10 nations for persecution but in the duration of one year it went from #15 to #11. If trends continue at the rate they are and currently they are India will be in the top 10 nations where Christians are persecuted and will along with North Korea be the only one whose persecution does not come from the enforcement of Islamic theology by Muslims.

Additionally another interesting point was that according to statistics 6 Christian women each day are sexually assaulted worldwide as part of the persecution of Christians that is a way of life in so many areas in the world. While these statistics are terrible and certainly not something to boast about there is hope for thanks to your help Rescue Christians was able to report that we have been able to Rescue an average of 5 to 6 Christians each day EVERY day from slavery. This could not have been accomplished without the assistance of many people who have supported us in this important and life-saving ministry.

It has scarcely been two weeks into 2018 and already Christian persecution has been making headlines in the news around the world with all of the horrors that defines it. There is much work ahead this year and given the political and social climates with rising and institutionalized hatred of Christianity done in the name of race “tolerance” or other popularized ideas much preparatory work that needs to be done to prepare for the persecution in the years to come.
CHRISTIANS ARE BEING TORTURED AND MURDERED AS WE SPEAK. PLEASE CLICK HERE TO GIVE A DONATION THAT WILL HELP OUR RESCUE TEAM

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shariah ha detto: " uno di meno" ] Il sacerdote sgozzato da un musulmano fanatico incentivava il dialogo interreligioso nella sua comunità. Collaborando con le autorità islamiche locali
Padre Jacques Hamel è stato ucciso nella sua parrocchia quella dedicata a Saint-Etienne du Rouvray.
Aveva 86 anni ed era nato nel 1930 a Darnétal comune vicino a Saint-Etienne du Rouvray. Ordinato sacerdote nel 1958. Nel 2008 aveva festeggiato i 50 anni di sacerdozio. Aiutava il parroco Auguste Moanda Phauati e di tanto in tanto celebrava qualche Messa proprio come è accaduto ieri mattina quando i due attentatori hanno fatto irruzione nella chiesa vicino a Rouen e lo hanno sgozzato. È lui il primo sacerdote in Europa martire dell’Isis (Avvenire 26 luglio)

All’inizio dell’estate padre Jacques ha lanciato ai suoi fedeli questo appello di certo non immaginava che sarebbe diventato il suo testamento spirituale: «Possiamo ascoltare in questo tempo l’invito di Dio a prendere cura di questo mondo per renderlo là dove viviamo più caloroso più umano più fraterno» (La Repubblica 26 luglio).

“NON VOLEVA ANDARE IN PENSIONE”
Un appello scritto il 6 giugno sul bollettino parrocchiale che voleva essere una piccola risposta agli orrori alle stragi che sempre più si susseguivano in tutto il mondo a causa del terrorismo. «Era coraggioso per la sua età – ha spiegato a Liberation (26 luglio) l’abate congolose Auguste Moanda-Phuati della stessa parrocchia – i sacerdoti possono andare in pensione a 75 anni ma lui si sentiva ancora forte».

AMICO DELL’IMAM
Ma i suoi assassini non sapevano tutto questo. Non sapevano che era amico fraterno dell’Imam Mohammed Karabila presidente del Consiglio regionale per il Culto Musulmano dell’Alta Normandia. Che ora non si dà pace. Non sapevano nemmeno probabilmente che la moschea di Saint Étienne-du-Rouvray è stata costruita proprio su un pezzo di terra che la parrocchia in cui sono entrati come barbari aveva offerto alla comunità musulmana (Corriere della Sera 26 luglio).

INIZIATIVE CON I MUSULMANI
Non sapevano senza dubbio neppure che in quella moschea l’abate Jacques Hamel aveva partecipato alla cerimonia funebre in memoria di un musulmano Imad Ibn Ziaten il paracadutista di 30 anni assassinato quattro anni fa dal franco-algerino Mohammed Merah in una serie di attentati nel Sudovest della Francia.

LEGGI ANCHE: Per questo i cristiani non devono temere il dialogo interreligioso

“UOMO DI PACE”
Non sapevano che il sacerdote cattolico e il religioso musulmano facevano parte da un anno e mezzo da quando i fratelli Kouachi avevano inaugurato la stagione di sangue nella redazione parigina di Charlie Hébdo di un comitato interconfessionale in cui si ragionava di religione e convivenza.

Mohammed Karabila il presidente del Consiglio regionale della Normandia del culto musulmano lo ha descritto come «un uomo di pace» che «ha dedicato la sua vita alle sue idee e alla religione» (Le Figaro’ 26 luglio).

“FINO ALL’ULTIMO RESPIRO”
Padre Aime Remi Mputu Amba il decano di un’altra chiesa locale lo ha descritto come un uomo di «grande discrezione e grande attenzione» che ha portato un «raggio di sole» per le riunioni.

Parlando a Le Figaro padre Mputu Amba ha dichiarato: «Nonostante la sua età avanzata era ancora pienamente investito nelle attività della sua parrocchia. Con lui scherzavo spesso. Una volta gli ho detto: “Jacques è il momento di prendere la pensione..”. E lui mi ha risposto ridendo “Hai mai visto un pastore in pensione? Lavorerò fino al mio ultimo respiro”».

LEGGI ANCHE: Preti uccisi nel mondo: l’escalation del martirio

OMICIDIO INCOMPRENSIBILE
Il Reverendo Alexandre Joly un prete di una parrocchia vicina è sconvolto sull’assurdo massacro di Padre Jacques: «Nel momento in cui un sacerdote sta dando un atto d’amore per i suoi fedeli durante la santa messa viene ucciso. Tutto questo è incomprensibile. Padre Hamel era molto gentile non ha mai odiato nessuno né conosco persone che lo odiavano» (Aleteia.org 26 luglio).

VENERDÌ DI DIGIUNO
I vescovi francesi hanno intanto decretato una giornata di digiuno per venerdi’ 29 luglio. Monsignor Olivier Ribadeau Dumas segretario generale della Conferenza episcopale francese ha spiegato che sarà una giornata di preghiera e riflessione in tutte le diocesi francesi nel ricordo di chi come Padre Jacques è stato ucciso solo perché colpevole di essere un sacerdote cristiano cattolico. «Morire per l’odio religioso di altro è un’ulteriore motivazione a incentivare una vita fraterna tra tutti gli uomini» ha detto Dumas.

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A colpire i cristiani in Asia è invece il “nazionalismo religioso” paragonato a “uno tsunami” che “scuote il continente lasciandosi alle spalle distruzione e a volte morte”. L’India è di fatto il caso più preoccupante seguito dal Nepal.

La tendenza si registra anche nel mondo buddista dove si manifesta una “persecuzione differente nelle espressioni ma crescente e più subdola”: è il caso di Sri Lanka Bhutan e Myanmar. Pesante è anche “l’impatto dei nazionalismi ideologici” in Cina Vietnam e Laos dove “l’ideologia comunista sembra riprendere vita”. Il rapporto riconosce poi la “paranoia dittatoriale” come fonte principale di persecuzione in Paesi come la Corea del Nord e l’Eritrea; i cristiani in Messico e Colombia sono invece vittime di “corruzione e crimine organizzato uniti ad anta
Cristiani perseguitati: 215 milioni subiscono intolleranza. Oltre 3mila uccisi per la fede

Cristiani e persecuzioni


I dati sono resi noti dall’associazione internazionale Porte aperte nel suo rapporto annuale il World Watch List 2018 (riferito al periodo tra il 1° novembre 2016 e il 31 ottobre 2017). A guidare la lista dei 50 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati sono la Corea del Nord e l’Afghanistan. Nelle “top ten” ci sono però anche Somalia Sudan Pakistan Eritrea Libia Iraq Yemen e Iran. È in Pakistan che la persecuzione ha i connotati più violenti in assoluto. I Paesi europei nella lista sono la Turchia al 31° posto e l’Azerbaigian al 45°. Colombia e Messico gli unici del continente americano. Una escalation di intolleranza è stata registrata in Libia e in India dove a motivo della crescente influenza del radicalismo induista sono stati compiute aggressioni su oltre 24mila cristiani indiani. Nel corso degli scorsi mesi sono peggiorate anche il Nepal (che è entrato quest’anno nella classifica ed è al 25° posto) e l’Azerbaigian.

“Cresce ancora la persecuzione anti-cristiana nel mondo in termini assoluti: oggi sono oltre 215 milioni i cristiani perseguitati”. È il primo dato del World Watch List 2018 il rapporto annuale dell’associazione internazionale Porte aperte che lavora in 25 Paesi a sostegno dei cristiani di ogni denominazione vittime di soprusi e vessazioni a motivo della fede. Si tratta della lista dei 50 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati vale a dire dove subiscono maltrattamenti come “singoli o gruppi di persone a motivo della fede in Gesù” che possono andare dalla discriminazione culturale e sociale disconoscimento familiare privazione di lavoro e di reddito fino ad abusi fisici torture rapimenti mutilazioni distruzione di proprietà imprigionamenti assassini. I Paesi sono divisi in tre gruppi in base al “grado di persecuzione” registrato: alto (con un punteggio tra 41 e 60) molto alto (61-80) estremo (81-100). Il punteggio e quindi la posizione nella classifica sono determinate dalla somma dei punteggi in sei ambiti: privato famiglia comunità chiesa vita pubblica e violenza.

 In testa a questa triste lista sono Corea del Nord e Afghanistan.

Nelle “top ten” ci sono però anche Somalia Sudan Pakistan Eritrea Libia Iraq Yemen e Iran. È in Pakistan che la persecuzione ha i connotati più violenti di tutti i 50 Paesi. I Paesi europei nella lista sono la Turchia al 31° posto e l’Azerbaijan al 45°. Colombia e Messico gli unici del continente americano. Una escalation di intolleranza è stata registrata in Libia e in India dove a motivo della crescente influenza del radicalismo induista sono stati compiute aggressioni su oltre 24mila cristiani indiani. Nel corso degli scorsi mesi sono peggiorate anche il Nepal (che è entrata quest’anno nella classifica ed è al 25°) e l’Azerbaigian.

 Secondo il Rapporto nel periodo tra il 1.11.2016 e il 31.10.2017 3.066 cristiani sono stati uccisi a causa della loro fede 15.540 edifici di cristiani sono stati attaccati (chiese case private e negozi).

La persecuzione anti-cristiana “va ben oltre” questi numeri: la si legge anche nei 1.922 cristiani detenuti senza un processo nei 1.252 cristiani rapiti negli oltre 1.000 stupri così come nei 1.240 matrimoni forzati e nei 33.255 cristiani “fisicamente o mentalmente abusati”. Sono tutte “vite devastate a causa di una scelta di fede” sottolinea Cristian Nani il direttore di Porte Aperte che precisa: si tratta di “cifre che purtroppo sono da considerare punti di partenza poiché potenzialmente enorme è la realtà sommersa dei crimini non denunciati o non registrati contro i cristiani in molti Paesi”. Secondo Porte apertegonismo etnico”. “Buone notizie” nel Rapporto sono il leggero miglioramento della situazione in Kenya ed Etiopia e il “calo notevole della violenza mirata contro i cristiani” in Siria in primo luogo per l’arretramento dell’Isis.

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Cristiani perseguitati: 215 milioni subiscono intolleranza. Oltre 3mila uccisi per la fede

Cristiani e persecuzioni


I dati sono resi noti dall’associazione internazionale Porte aperte nel suo rapporto annuale il World Watch List 2018 (riferito al periodo tra il 1° novembre 2016 e il 31 ottobre 2017). A guidare la lista dei 50 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati sono la Corea del Nord e l’Afghanistan. Nelle “top ten” ci sono però anche Somalia Sudan Pakistan Eritrea Libia Iraq Yemen e Iran. È in Pakistan che la persecuzione ha i connotati più violenti in assoluto. I Paesi europei nella lista sono la Turchia al 31° posto e l’Azerbaigian al 45°. Colombia e Messico gli unici del continente americano. Una escalation di intolleranza è stata registrata in Libia e in India dove a motivo della crescente influenza del radicalismo induista sono stati compiute aggressioni su oltre 24mila cristiani indiani. Nel corso degli scorsi mesi sono peggiorate anche il Nepal (che è entrato quest’anno nella classifica ed è al 25° posto) e l’Azerbaigian.

“Cresce ancora la persecuzione anti-cristiana nel mondo in termini assoluti: oggi sono oltre 215 milioni i cristiani perseguitati”. È il primo dato del World Watch List 2018 il rapporto annuale dell’associazione internazionale Porte aperte che lavora in 25 Paesi a sostegno dei cristiani di ogni denominazione vittime di soprusi e vessazioni a motivo della fede. Si tratta della lista dei 50 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati vale a dire dove subiscono maltrattamenti come “singoli o gruppi di persone a motivo della fede in Gesù” che possono andare dalla discriminazione culturale e sociale disconoscimento familiare privazione di lavoro e di reddito fino ad abusi fisici torture rapimenti mutilazioni distruzione di proprietà imprigionamenti assassini. I Paesi sono divisi in tre gruppi in base al “grado di persecuzione” registrato: alto (con un punteggio tra 41 e 60) molto alto (61-80) estremo (81-100). Il punteggio e quindi la posizione nella classifica sono determinate dalla somma dei punteggi in sei ambiti: privato famiglia comunità chiesa vita pubblica e violenza.

 In testa a questa triste lista sono Corea del Nord e Afghanistan.

Nelle “top ten” ci sono però anche Somalia Sudan Pakistan Eritrea Libia Iraq Yemen e Iran. È in Pakistan che la persecuzione ha i connotati più violenti di tutti i 50 Paesi. I Paesi europei nella lista sono la Turchia al 31° posto e l’Azerbaijan al 45°. Colombia e Messico gli unici del continente americano. Una escalation di intolleranza è stata registrata in Libia e in India dove a motivo della crescente influenza del radicalismo induista sono stati compiute aggressioni su oltre 24mila cristiani indiani. Nel corso degli scorsi mesi sono peggiorate anche il Nepal (che è entrata quest’anno nella classifica ed è al 25°) e l’Azerbaigian.

 Secondo il Rapporto nel periodo tra il 1.11.2016 e il 31.10.2017 3.066 cristiani sono stati uccisi a causa della loro fede 15.540 edifici di cristiani sono stati attaccati (chiese case private e negozi).

La persecuzione anti-cristiana “va ben oltre” questi numeri: la si legge anche nei 1.922 cristiani detenuti senza un processo nei 1.252 cristiani rapiti negli oltre 1.000 stupri così come nei 1.240 matrimoni forzati e nei 33.255 cristiani “fisicamente o mentalmente abusati”. Sono tutte “vite devastate a causa di una scelta di fede” sottolinea Cristian Nani il direttore di Porte Aperte che precisa: si tratta di “cifre che purtroppo sono da considerare punti di partenza poiché potenzialmente enorme è la realtà sommersa dei crimini non denunciati o non registrati contro i cristiani in molti Paesi”. Secondo Porte aperte i cristiani perseguitati in Africa sono 81,14 milioni (38%) in Asia e Medio Oriente 113,31 milioni (53%) in America Latina 20,05 milioni (9%) nel resto del mondo 11.800 (0,01%).

“L’oppressione islamica continua a essere la fonte principale di persecuzione dei cristiani non confermandosi solamente ma estendendo la sua morsa in varie aree” si legge nel World Watch List 2018. Ma aumenta anche il fattore “nazionalismo religioso come prorompente fonte di persecuzione anti-cristiana (e di altre minoranze)” come ad esempio in India. “L’intolleranza sociale e lo sfruttamento politico di tale intolleranza sono il veleno di questo periodo storico” ha sintetizzato Nani. “Il crescente movimento islamista diventa sempre più una minaccia per i cristiani e le altre comunità non musulmane in molte parti del mondo” spiega il Rapporto che identifica cinque trend preoccupanti in quest’ambito: “la radicalizzazione delle aree dominate dall’islam” in Africa e nel mondo musulmano non arabo asiatico; “il divario sunniti-sciiti” che si scontrano soprattutto in Medio Oriente e Asia; l’espansionismo islamico in aree a prevalenza non musulmana (specie in Africa sub-sahariana e Indonesia Malesia Brunei); la simultanea radicalizzazione ed espansionismo islamico con il caso principale della Nigeria e una pulizia etnica in base ad affiliazione religiosa in evidente crescita in alcuni stati africani quali nordest del Kenya della Nigeria della Somalia e del Sudan.

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La cattedrale di Mosul sarà trasformata in moschea

Il cardinale Nichols dice che un vescovo cattolico iracheno riceve aggiornamenti regolari dall’ISIS

I musulmani radicali possono essere stati ostacolati nel trasformare alcuni templi cristiani in moschee – vengono in mente Hagia Sophia a Istanbul e la cattedrale di Cordoba.

Apparentemente però stanno avendo successo a Mosul la seconda città dell’Iraq conquistata dallo Stato Islamico l’estate scorsa.

Secondo il Tablet lo stesso gruppo che uccide gli appartenenti alle minoranze religiose nel suo percorso per stabilire un califfato e distruggere i siti archeologici ritenuti idolatri sta profanando la cattedrale cattolica della città per trasformarla in una moschea.

La fonte il cardinale Vincent Nichols ha fatto visita di recente ai cristiani iracheni fuggiti a Erbil nel Kurdistan iracheno.

Il cardinale Nichols ha affermato che il vescovo Emil Shimoun Nona di Erbil riceve regolarmente fotografie dai membri dello Stato Islamico che mostrano la trasformazione della cattedrale che si sta verificando.

Il porporato presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Inghilterra e Galles ha affermato in un articolo per itv.com che il “brutale sfollamento” dei cristiani da Mosul ha traumatizzato molte persone. “Ho incontrato padri di famiglia che non hanno più alcun senso di sé e delle proprie responsabilità. Forma e obiettivo sono scomparsi dalla loro vita. Ho sentito la loro rabbia e il crescente senso di impotenza”.

Il cardinale ha detto che le famiglie sfollate vogliono semplicemente tornare alle proprie case e nella propria terra. Perché questo sia possibile ha commentato “i territori devono essere liberati la legge deve essere ristabilita e le reti sociali disperse vanno ricostruite”.

Se gli sfollati torneranno la trasformazione della loro chiesa principale in una moschea sarà una delle tante cose che bisognerà risolvere.
lorenzojhwh Unius KING the LEVIATHAN

 LEGA FARISEI ARABA ] i vostri stramorti all'inferno si legano ai mei esorcismi ed agonizzano! ed è una scena veramente penosa [ non ha nessuna importanza quello che voi andate CIANCIANDO! io sono l'Esercito del Signore io sono la giustizia universale. e voi siete sempre gli apostati ribelli criminali tutti destinati alla distruzione! mene techel peres. amen. alleluia. Burn Satana in Jesus's name. amen alleluia Drink your poison made by yourself

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In alcuni Stati si registrano episodi di persecuzione. È quanto emerge dal Rapporto 2016 sulla libertà religiosa nel mondo presentato da Aiuto alla Chiesa che soffre.

Un Paese su 5 nel mondo non garantisce la libertà religiosa in alcuni si registrano episodi di vera e propria persecuzione e la situazione è peggiorata nell’ultimo anno. È quanto emerge dal Rapporto 2016 sulla libertà religiosa nel mondo presentato da Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs).

[La presentazione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo nella Sala della Stampa Estera. (Foto di Liverani)]

La presentazione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo nella Sala della Stampa Estera. (Foto di Liverani)

Dei 196 Paesi analizzati «38 mostrano indiscutibili prove di significative violazioni alla libertà religiosa. All’interno di questo gruppo 23 nazioni sono state poste nella categoria persecuzione e le rimanenti 15 in quella di discriminazione» sottolinea la fondazione pontificia. Rispetto all’ultima edizione del Rapporto «il rispetto della libertà religiosa è chiaramente peggiorato in 14 Paesi». Il diffondersi del fondamentalismo soprattutto di stampo islamico causa in alcuni Paesi anche ondate migratorie senza precedenti evidenzia ancora Acs.

Tra gli Stati dove la libertà religiosa è maggiormente compromessa figurano Bangladesh Eritrea Kenya Pakistan,Sudan Yemen per citarne alcuni.

[Da sinistra il professor Giuliano Amato il presidente internazionale di Acs il cardinale Mauro Piacenza il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. (Foto di Liverani)]

Da sinistra il professor Giuliano Amato il presidente internazionale di Acs il cardinale Mauro Piacenza il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. (Foto di Liverani)

Il Rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre confuta la tesi secondo la quale i governi sono il principale responsabile delle persecuzioni religiose. «Attori non statali quali organizzazioni fondamentaliste o militanti sono responsabili delle persecuzioni in 12 dei 23 Paesi in cui si registrano le violazioni più gravi» si rileva nel dossier che pone l’accento sull’emergere di «un nuovo fenomeno di violenze a sfondo religioso che può essere descritto come iper-estremismo islamico ovvero un processo di accresciuta radicalizzazione la cui espressione violenta non ha precedenti.
Olimpiadi: senza Russia più medaglie a Germania Norvegia e USA
bravi bravi bravi! così la prossima volta che andate a sniffare con Putin?
 pensateci 2 volte!

Manuel Sisto · Gorizia
non capisco perdonami

Simec Auriti ·
Manuel Sisto un euro o un dollaro ecc.. ci costa il 270%,
100% signoraggio bancario,
100% debito pubblico (BOT CCT) e
70% debito privato o mutuo ipotecario!
è normale che devi morire disperato o ucciso da una guerra mondiale.. perché questo sistema monetario non può matematicamente durare a lungo!
...
e cosa hanno fatto tutti questi farisei satanisti in 400 anni da quando hanno fondato la Banca SpA UK 666 governo massonico ombra parallelo?
hanno portato al peggio tutte le religioni per distruggerle tutte..
hanno portato al peggio tutti i governi e le istituzioni..
quindi hanno creato tutto quello che di anticristo può esistere nel mondo..
e poiché Israele suo malgrado ci ricorda la Bibbia,
poi è normale che i farisei enlightened ILLUMINATi abbiamo progettato con i sauditi di distruggere israele

e poiché non voglio che qualcuno si faccia male io sono il progetto politico el REGNO Monarchia di Israele.. ed ovviamente io sono il RE perché soltanto io posso farlo...

ma Trump dimentica che se noi siamo il cesso e perché i suoi Enlightened ci hanno rubato il signoraggio bancario! Trump 'stop a immigrati da Paesi-cesso' Wp frase a meeting Casa Bianca riferita a Haiti e Stati africani Trump ha qualcosa di positivo e di disarmante: "non sa essere ipocrita e questo rende le cose molto più facili"
[Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) sezione italiana già ad aprile aveva organizzato una manifestazione per ricordare i martiri cristiani nel mondo colorando di rosso la fontana di Trevi]

Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) sezione italiana già ad aprile aveva organizzato una manifestazione per ricordare i martiri cristiani nel mondo colorando di rosso la fontana di Trevi

Sin dalla metà del 2014 violenti attacchi islamisti hanno avuto luogo in una nazione su cinque nel mondo».

Per gli analisti della fondazione pontificia inoltre «l’estremismo islamico e l’iper-estremismo osservati in Paesi quali Afghanistan Somalia e Siria rappresentano un fattore chiave del massiccio aumento del numero di rifugiati nel mondo che nel 2015 secondo dati forniti dalle Nazioni Unite sono aumentati di circa 5,8 milioni giungendo alla quota record di 65,3 milioni».
lorenzojhwh Unius KING the LEVIATHAN

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“La nostra Chiesa è Chiesa dei martiri”. Nella Messa mattutina a Casa Santa Marta soffermandosi sulla lapidazione di Santo Stefano Papa Francesco ricorda con parole commosse quanti oggi sono perseguitati e uccisi perché cristiani. E sottolinea che ci sono anche “martiri nascosti” che cercano strade nuove per aiutare i fratelli e per questo vengono perseguitati dai “Sinedri moderni”. Il servizio di Alessandro Gisotti:

La Prima Lettura tratta dagli Atti degli Apostoli mostra il giudizio del Sinedrio contro Stefano e la sua lapidazione. Da questa scena drammatica si sviluppa l’omelia di Francesco che nel cuore porta i volti e le storie di tanti che anche oggi come il primo martire della Chiesa sono perseguitati e uccisi solo perché fedeli a Gesù. I martiri osserva il Papa non hanno bisogno di “altri pani” il loro unico pane è Gesù. E sottolinea che Stefano “non aveva bisogno di andare al negoziato ai compromessi”.

La Parola di Dio dà fastidio ai cuori duri
La sua testimonianza è tale che i suoi detrattori “non riuscivano a resistere alla sapienza” e allo spirito “con cui egli parlava”. Come Gesù anche Stefano deve affrontare falsi testimoni e la sollevazione del popolo che lo porta a giudizio. Stefano ricorda loro quanti profeti siano stati uccisi per essere stati fedeli alla Parola di Dio e quando “confessa la sua visione di Gesù” allora i suoi persecutori si scandalizzano si turano le orecchie per non sentirlo e poi lo trascinano fuori della città per lapidarlo.
“La Parola di Dio sempre dispiace a certi cuori. La Parola di Dio dà fastidio quando tu hai il cuore duro quando tu hai il cuore pagano perché la Parola di Dio ti interpella ad andare avanti cercando e sfamandoti con quel pane del quale parlava Gesù. Nella Storia della Rivelazione tanti martiri sono stati uccisi per fedeltà alla Parola di Dio alla Verità di Dio”.

Quanti Stefani nel mondo perseguitati perché cristiani
Il martirio di Stefano prosegue è simile a quello di Gesù: muore “con quella magnanimità cristiana del perdono della preghiera per i nemici”. Questi che perseguitavano i profeti come anche Stefano evidenzia così Francesco “credevano di dare gloria a Dio credevano che con questo erano fedeli alla Dottrina di Dio”. Oggi riprende “vorrei ricordare che la Storia della Chiesa la vera Storia della Chiesa è la Storia dei Santi e dei martiri: perseguitati i martiri tanti uccisi da quelli che credevano di dare gloria a Dio da quelli che credevano di avere ‘la verità’. Cuore corrotto ma ‘la verità’”.
“In questi giorni quanti Stefani ci sono nel mondo! Pensiamo ai nostri fratelli sgozzati sulla spiaggia della Libia; pensiamo a quel ragazzino bruciato vivo dai compagni perché cristiano; pensiamo a quei migranti che in alto mare sono buttati in mare dagli altri perché cristiani; pensiamo – l’altro ieri – a quegli etiopi assassinati perché cristiani … e tanti altri. E tanti altri che noi non sappiamo che soffrono nelle carceri perché cristiani … Oggi la Chiesa è Chiesa di martiri: loro soffrono loro danno la vita e noi riceviamo la benedizione di Dio per la loro testimonianza”.

La nostra Chiesa è Chiesa di martiri
Ci sono soggiunge anche “i martiri nascosti quegli uomini e quelle donne fedeli” alla “voce dello Spirito che fanno strade che cercano strade nuove per aiutare i fratelli e amare meglio Dio e vengono sospettati calunniati perseguitati da tanti “Sinedri moderni” che si credono padroni della verità: tanti martiri nascosti!”:
“E anche tanti martiri nascosti che per essere fedeli nella loro famiglia soffrono tanto per fedeltà. La nostra Chiesa è Chiesa di martiri. E adesso nella nostra celebrazione verrà da noi il primo martire il primo che ha dato testimonianza e più: e salvezza a tutti noi. Uniamoci a Gesù nell’Eucaristia e uniamoci a tanti fratelli e sorelle che soffrono il martirio della persecuzione della calunnia e dell’uccisione per essere fedeli all’unico pane che sazia cioè a Gesù”.
lorenzojhwh Unius KING the LEVIATHAN

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17 1. Anche il giorno prima dei giochi mentre consumavano l’ultima cena (quella che chiamano «libera»: ma per loro non era una cena libera bensì un’agape) essi tutti dando prova del medesimo coraggio mostrato da Perpetua si rivolsero alla folla minacciando il giudizio di Dio esaltando la gioia del loro martirio deridendo la vana curiosità di quanti erano accorsi per vederli. Diceva Saturo: 2. «Non vi basta domani? Com’è possibile che guardiate tanto volentieri proprio coloro che disprezzate? Oggi amici domani nemici! Ma osservate bene le nostre facce affinché possiate riconoscerci in quel giorno». 3. Così non vi fu uno che non si allontanasse sconvolto e molti si convertirono.

18 1. Splendette infine il giorno della vittoria e passarono dalla prigione nell’anfiteatro come se fosse in cielo esultanti ma pieni di dignità trepidanti forse ma di gioia non di paura. 2. Li seguiva Perpetua con volto luminoso e incedere calmo da vera sposa di Cristo la prediletta di Dio e aveva una forza tale nello sguardo che nessuno fu in grado di sostenerlo. 3. Anche Felicita gioiva di aver partorito senza danno e di poter combattere contro le fiere passando da sangue a sangue dalla levatrice al reziario decisa a bagnarsi dopo il parto di un secondo battesimo. 4. Condotti alla porta volevano costringerli a indossare gli uomini l’abito di sacerdoti di Saturno le donne quello di iniziate di Cerere ma Perpetua questa donna coraggiosa vi s’oppose con forza incrollabile. 5. Disse infatti: «Siamo giunti al martirio spontaneamente proprio perché la nostra libertà non venisse incatenata; abbiamo rinunciato alla nostra vita proprio per non essere costretti a far cose simili: questo era il patto che avevamo concordato». 6. L’ingiustizia riconobbe ciò che era giusto: il tribuno consentì che venissero fatti entrare vestiti così com’erano. 7. Perpetua cantava vittoria: già calcava sotto il piede la testa dell’egiziano. Revocato Saturnino e Saturo presero a minacciare la folla. 8. Poi giunti che furono al cospetto di Ilariano con gesti della mano e cenni del capo gli fecero capire: «Tu a noi ma a te Dio». 9. Al che la folla esasperata chiese che venissero fustigati sfilando davanti a una schiera di gladiatori: ma quelli furono ben lieti di subire uno dei supplizi della passione del Signore.

19 1. Ma colui che aveva detto: «Chiedete e vi sarà dato» poiché l’avevano chiesta diede a ciascuno la morte che desiderava. 2. Quando il discorso era caduto sul genere di martirio che avrebbero desiderato Saturnino aveva dichiarato che avrebbe voluto essere esposto non a una ma a tutte le fiere appunto perché la corona risultasse la più gloriosa possibile. 3. E infatti proprio all’inizio dei giochi prima lottò assieme a Revocato contro i leopardi poi fu legato sul palco ed esposto agli assalti dell’orso. 4. Saturo invece non detestava nulla più dell’orso: sperava piuttosto di venire ucciso dal morso di un leopardo. 5. E infatti esposto a un cinghiale non fu lui a morire bensì qualche giorno dopo i giochi il cacciatore che lo aveva legato al cinghiale e proprio per le ferite infertegli dall’animale; Saturo invece venne solo trascinato in giro per l’arena. 6. Fu poi legato al palo del palco esposto all’orso ma l’orso si rifiutò di lasciare la gabbia. Così per la seconda volta Saturo ne uscì illeso.

20 1. Per le giovani donne invece il Demonio aveva preparato una vacca ferocissima (che proprio per questo era stata scelta contro il normale uso circense) certamente allo scopo di stabilire un’odiosa corrispondenza col loro sesso. 2. Esse dunque vennero fatte scendere nell’arena spogliate delle loro vesti e avvolte in reti. La folla rabbrividì vedendo che una era una fanciulla di eccezionale bellezza e l’altra una donna che aveva appena partorito col latte che ancora gocciava dalle mammelle. 3. Furono allora richiamate e vestite di una tunica senza cintura. La prima ad essere colpita fu Perpetua che cadde sulla schiena. 4. Tiratasi a sedere trovò la forza di aggiustarsi la tunica strappata su un fianco in modo da coprire l’anca e la coscia dandosi maggior pena del pudore che del dolore. 5. Poi chiesto un fermaglio raccolse e fissò i capelli sciolti: non era decoroso che una martire patisse coi capelli sciolti: non doveva sembrare in lutto in un momento tanto glorioso. 6. Quindi si alzò e vedendo che Felicita era stata gettata a terra le si avvicinò le tese
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La descrizione della morte nel circo nella passione delle Sante Perpetua e Felicita

Perpetua e Felicita vennero martirizzate nel 203 a Cartagine e precisamente nell’anfiteatro cittadino in una struttura cioè simile al Colosseo di Roma sebbene più piccolo. Con loro vennero uccisi altri catecumeni: Revocato Felice Saturnino e Secondino. L’uccisione avvenne in base al primo editto di persecuzione dei cristiani del nord Africa emanate nel 202 durante il regno dell’imperatore Settimio Severo – Cartagine è l’odierna Tunisi.

La passio che racconta del martirio è ritenuta dagli studiosi immediatamente successiva agli eventi. Un tempo attribuita a Tertulliano è invece oggi attribuita ad un cristiano anonimo della comunità di Cartagine.

Il testo fornisce fra l’altro una descrizione dei giochi del circo. In essi moltissimi come Perpetua Felicita e gli altri martiri del 203 vennero esposti alle fiere e ove queste non li avessero uccisi su giudizio della folla giugulati. Ovviamente tale tipo di morte non era riservata solo ai cristiani ma a persone di qualsiasi religione.

Il racconto della passione di Felicita e Perpetua mostra come gli anfiteatri per i giochi fossero i luoghi più orrendi costruiti dai romani luoghi che non sono simbolo della grandezza della civiltà latina bensì ne rappresentano il punto più basso. I romani dovrebbero vergognarsi del Colosseo nel quale avvenivano ad ogni nuova edizione i giochi eventi che non si deve esitare a definire demoniaci – il testo della passiocartaginese non manca di rilevarlo. Gli ultimi rimasugli degli antichi giochi gladiatori sopravvivono oggi nella “corrida” spagnola ma con l ‘uomo in posizione decisamente privilegiata rispetto all’animale a differenza del passato.

La passio descrive i giochi fin dal momento dell’ingresso nell’arena di coloro che dovevano essere esposti alle fiere poiché ogni anfiteatro per i giochi gladiatori aveva una porta di accesso dalla quale entravano sia i gladiatori che i condannati – nel caso del Colosseo tale accesso era sul lato del Ludus magnus il lato opposto rispetto a quello più vicino oggi all’ingresso dei visitatori. Le bestie feroci invece erano fatte entrare sull’arena dai sotterranei tramite elevatori costruiti in legno e corde.

Vibia Perpetua era una nobile e colta donna di Cartagine da poco madre mentre tutti gli altri compresa Felicita che partorì in carcere appartenevano alla sua servitù. Erano tutti catecumeni ma vennero battezzati subito dopo il loro arresto prima del martirio. Il testo lascia comprendere chiaramente che sarebbe bastata l’apostasia dalla fede per avere salva la vita. Ma Perpetua e gli altri si rifiutarono di abbandonare la fede e non vollero sacrificare alle divinità pagane.

Di seguito la parte del testo che descrive il martirio e indirettamente I giochi circensi (tratto dal volume Bastiaensen A.A.R.-Hilhorst A.-Kortekaas G.A.A.-Orbán A.P.-van Assendelft M.M. (a cura di) Atti e passioni dei martiri Fondazione Lorenzo Valla/Arnoldo Mondadori Editore Milano 1987 pp. 135-147):

[…]

15 1. Per quanto riguarda Felicita le toccò questa grazia del Signore. 2. Già incinta al momento dell’arresto era ormai all’ottavo mese. Approssimandosi il giorno dei giochi era grandemente afflitta dal timore che la sua esecuzione venisse rinviata a causa del suo stato (non era consentito sottoporre ad esecuzione le donne incinte) per poi esser costretta a versare il suo sangue santo e innocente tra delinquenti comuni. 3. Gli altri a loro volta si rattristavano molto al pensiero di dover lasciare questa buona compagna a far da sola il viaggio tanto atteso da tutti come meta comune. 4. Con un solo gemito e una sola voce levarono quindi una preghiera al Signore (era l’antivigilia dei giochi). 5. Appena terminata la preghiera le vennero le doglie. Poiché il travaglio era molto doloroso (com’era naturale trattandosi di un parto precoce) un carceriere le disse: «Se soffri tanto adesso cosa farai quando ti daranno alle fiere? E pensare che sembravi disprezzarle quando ti sei rifiutata di sacrificare!». 6. Lei rispose: «Adesso sono io che soffro quel che soffro; allora sarà in me un altro che soffrirà al posto mio poiché io subirò il martirio per lui». 7. E diede alla luce una bimba che una consorella nella fede allevò come fosse sua figlia.

16 1. Poiché lo Spirito Santo ha reso possibile e quindi voluto che venisse posta per iscritto anche la cronaca relativa ai fatti del circo noi seppure indegni di aggiungere alcunché alla descrizione di una gloria tanto grande alleghiamo qui ad esecuzione dell’ordine o meglio delle volontà testamentarie della santissima Perpetua una testimonianza della sua forza e sublimità d’animo. 2. Il tribuno prestando orecchio alle insinuazioni di gente superstiziosa e temendo che i prigionieri venissero fatti fuggire dal carcere con l’aiuto di formule e pratiche magiche li rimproverava di continuo e li trattava assai male. Perpetua osò affrontarlo di persona: 3. «Ma come impedisci a noi di prendere un pasto decente a noi condannati nobilissimi di Cesare a noi destinati a scendere nell’arena il giorno del suo compleanno? Non torna forse a tua maggior gloria se veniamo condotti al circo ben bene ingrassati?». 4. Il tribuno trasalì e arrossì e ordinò di trattarli più umanamente che venisse cioè consentito ai fratelli di lei e agli altri di avvicinarli e di pranzare con loro. A quest’epoca il sottufficiale preposto al carcere era già stato convertito.
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